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Conseguenze della codificazione di DVD per le restrizioni del diritto d’autore
In collaborazione con i produttori degli apparecchi per la riproduzione, l'industria cinematografica ha codificati i DVD in modo che, di norma, i supporti fabbricati per una determinata regione siano riproducibili solo sugli apparecchi programmati con il rispettivo codice regionale o nazionale. Per i consumatori ciò significa che i DVD acquistati all'estero, direttamente o in Internet, non sono perlopiù compatibili con l'apparecchio di casa. A titolo d'esempio, un DVD acquistato negli Stati Uniti non può essere riprodotto su un apparecchio europeo, dal momento che quest'ultimo è programmato con un altro codice.
Sotto il profilo del diritto d'autore ciò comporta fondamentalmente una limitazione dell'eccezione alla protezione dell'uso privato, che l'acquirente di un DVD può senz'altro far valere. L'OPT ha pertanto verificato se per le opere audiovisive sussista un'esigenza di protezione che giustifichi la codifica di DVD con codici regionali e la conseguente limitazione dell'eccezione alla protezione dell'uso privato.
L'industria cinematografica dota i suoi DVD di codici regionali per proteggere la cascata di sfruttamento, secondo cui le opere audiovisive sono prima presentate al cinema, poi messe a disposizione in DVD e infine trasmesse in televisione. La legge sul diritto d'autore tiene conto della cascata di sfruttamento prevedendo per gli esemplari d'opere che contengono opere audiovisive, come i DVD, un'eccezione al principio dell'esaurimento internazionale, secondo cui i produttori possono vietare l'importazione di DVD in un determinato paese fintanto che non si è concluso lo sfruttamento cinematografico .
A differenza del divieto di importazione previsto dalla legge valido per i DVD, teso a proteggere lo sfruttamento cinematografico, il codice regionale comporta una chiusura illimitata del mercato delle opere audiovisive alle importazioni parallele. Ciò contrasta in certa misura con il principio dell'esaurimento internazionale, previsto nel diritto d'autore e valido anche per i DVD una volta terminato lo sfruttamento cinematografico. La limitazione dell'eccezione alla protezione dell'uso privato determinata dall'impiego di codici regionali è giustificata dalla necessità di proteggere lo sfruttamento cinematografico, ma pone un problema nella misura in cui sussiste anche una volta terminato tale sfruttamento. Il codice regionale implica un potenziale abuso anche a prescindere dalla limitazione risultante per i consumatori, nella misura in cui, impedendo le importazioni parallele favorisce la definizione di prezzi diversi.
La codifica dei DVD ha dunque un effetto che, per vari motivi, va oltre quello auspicato relativo allo sfruttamento cinematografico. L'OPT è, tuttavia, incaricata di esaminare i PT solo in relazione alle eccezioni alla protezione e, da questo punto di vista, l'impatto è marginale. Poiché il codice regionale costringe chi acquista un DVD a guardarlo con un apparecchio programmato con lo stesso codice, esso ha un effetto limitante sull'utilizzazione dell'opera e quindi anche sull'eccezione alla protezione dell'uso privato. Si tratta, tuttavia, di una limitazione ampiamente giustificata dall'esigenza di proteggere lo sfruttamento cinematografico e concretamente riguarda solo i DVD acquistati negli USA o in Canada. Inoltre, i consumatori possono ormai scegliere apparecchi privi di codice con cui è possibile riprodurre i DVD a prescindere dal codice regionale. Nel quadro degli accertamenti d'ufficio, l'OPT è dunque giunto alla conclusione che la codifica dei DVD con i codici regionali è utile per proteggere le opere audiovisive dalle utilizzazioni illecite e che l'impatto sulle limitazioni del diritto d'autore non è abusivo. Un intervento dell'OPT giusta l'articolo 39b capoverso 1 lettera b LDA si è dunque reso ridondante.