Regolamentazione dell’IA in Svizzera: il Consiglio federale opta per un approccio settoriale

Il 12 febbraio 2025 il Consiglio federale si è occupato della questione della regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA), optando per un approccio settoriale (cfr. comunicato stampa del 12 febbraio 2025). Eventuali modifiche della legislazione devono contribuire alla sicurezza giuridica e contemporaneamente tenere conto della rapida evoluzione e del potenziale dell’IA.

 

 

Cosa significa questa decisione del Consiglio federale per l’ambito della proprietà intellettuale (PI)? Stando al rapporto del DATEC del 12 febbraio 2025 «Regolamentazione dell'intelligenza artificiale: analisi della situazione attuale», il settore della PI merita un’attenzione particolare. Per quanto riguarda il diritto d’autore, il rapporto constata che i sistemi di IA generativa vengono spesso allenati con opere protette dal diritto d’autore. Contemporaneamente, sempre più persone usano i sistemi di IA per generare a loro volta immagini, testi o musica. Questo solleva quesiti legati al diritto d’autore, che attualmente sono valutati in modo controverso dal punto di vista giuridico. In questa situazione non si può certo parlare di sicurezza giuridica.

 

È importante non ostacolare l’introduzione di un diritto di protezione affine per i media a causa di ritardi temporali. Per questo motivo e sulla base dei pareri pervenuti nell’ambito della consultazione, la regolamentazione dell’IA è stata esclusa dal progetto legislativo volto a introdurre un diritto di protezione affine per i media. L’analisi del DATEC raccomanda, però, una verifica del diritto d’autore per tenere conto delle sfide poste dall’IA e garantire la sicurezza giuridica. È proprio quello che chiede, insieme a modifiche concrete del diritto d’autore, anche la mozione 24.4596 Gössi «Proteggere meglio la proprietà intellettuale dagli abusi dell’IA», che il Consiglio federale ha proposto di accogliere nella sua seduta odierna.

 

A differenza del diritto d’autore, per quanto riguarda il diritto dei brevetti l’analisi del DATEC non riscontra alcuna necessità di intervento in termini di regolamentazione. Dal 2016 il numero di domande di brevetto per invenzioni basate sull’IA è aumentato esponenzialmente, ma per ora non sembrano emergere particolari sfide in questo settore. Questo è un indizio che il sistema funziona in modo soddisfacente. Tuttavia occorre creare una prassi chiara per quanto riguarda la pubblicazione dei dati usati per l’allenamento delle invenzioni basate sull’IA. L’uso sempre crescente dell’IA potrebbe portare a uno sviluppo dei concetti di novità e invenzione nel diritto dei brevetti. Inoltre, bisogna seguire con attenzione gli sviluppi internazionali nell’ambito del diritto dei brevetti per quanto concerne le persone fisiche come inventori.

 

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