Adottato il Trattato internazionale sul diritto dei design

25.11.2024 | Design

Dopo quasi vent’anni di trattative, venerdì 22 novembre gli Stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) hanno adottato a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, il Trattato sul diritto dei design (Design Law Treaty, DLT), grazie al quale sarà più facile per i designer depositare le loro domande di design a livello internazionale.

Venerdì 22 novembre a Riad si è conclusa con successo la conferenza diplomatica per l’adozione del Trattato sul diritto dei design, che è durata dodici giorni e ha costituito l’ultima fase delle trattative condotte in seno all’OMPI. Il nuovo Trattato concluso a Riad è un accordo internazionale che intende armonizzare e semplificare le modalità relative alla registrazione di design all’estero. È paragonabile al Trattato sul diritto dei brevetti (in vigore in Svizzera dal 2008) o al Trattato sul diritto dei marchi (in vigore dal 1997).

 

Il Trattato obbliga le parti contraenti a rispettare determinati requisiti in termini di formalità nelle domande di registrazione dei design: prevede, ad esempio, quali dati deve contenere una domanda di registrazione di un design e quali sono necessari affinché venga attribuita una data di deposito oppure a quali condizioni può essere differita la pubblicazione del design. Il Trattato permetterà così una procedura internazionale armonizzata per il deposito di design.

 

Obiettivi pienamente raggiunti

 

Gli Stati coinvolti nelle trattative intendevano – nella misura del possibile e del ragionevole – uniformare la procedura di registrazione di design a livello internazionale. A differenza del diritto dei marchi e del diritto dei brevetti, finora la procedura nel diritto dei design non era stata praticamente mai armonizzata su scala mondiale. Pertanto, per le imprese si rivelava alquanto difficile e complicato proteggere e utilizzare i loro design all’estero. Sebbene il Trattato sulla protezione dei design non abbia potuto eliminare completamente tutte le incongruenze internazionali, costituisce ugualmente un grande passo avanti verso un’armonizzazione.

 

Le due settimane previste per le trattative sono state utilizzate fino all’ultimo minuto per poter raggiungere un’intesa su alcuni punti controversi, i quali sono stati poi risolti con successo. Il Trattato sul diritto dei design contiene, tra l’altro, una clausola relativa alla cosiddetta tutela della novità, che permette di far proteggere un design a posteriori, anche se, ad esempio, è già stato pubblicato su un sito Internet. Un ulteriore punto da chiarire era rappresentato dai rimedi legali per le scadenze non rispettate, ma anche in questo caso si è giunti a un accordo. Infine è stato possibile trovare un compromesso con quei Paesi che chiedevano un obbligo di divulgazione in relazione al sapere tradizionale e alle forme tradizionali di espressione culturale. Pertanto, nel quadro delle domande di registrazione di design, le parti contraenti possono ora richiedere informazioni su queste tematiche.

 

Ulteriori informazioni relative al Trattato sulla protezione dei design sono disponibili alla pagina https://www.wipo.int/diplomatic-conferences/en/design-law/index.html.

 

 

 

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