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DESIGNS
La proprietà intellettuale si affaccia anche sul Mare del Nord
Camminando per i corridoi dell’IPI sembra di compiere un breve viaggio attraverso l’Europa: le sale riunioni prendono infatti i nomi di città quali Parigi, Monaco di Baviera o Roma. Non si tratta comunque di semplici suggestioni per la destinazione delle prossime vacanze. Sulla costa olandese, ad esempio, è possibile depositare design – e certo non con il contagocce. Grazie a un accordo particolare, infatti, L’Aja offre tuttora un importante contributo al diritto internazionale sulla protezione del design.
Affacciata sul Mare del Nord, nella parte occidentale dei Paesi Bassi, L’Aja è considerata un vivace centro di commercio e di scambi. Sede del governo olandese e di numerose istituzioni internazionali, ospita anche la seconda filiale in ordine di importanza dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB), di cui abbiamo parlato nel penultimo blog. Secondo le informazioni fornite dalla stessa organizzazione, nella filiale dell’Aja lavorano oggi circa 2500 persone.
L’Accordo dell’Aja concernente il deposito internazionale dei design o modelli industriali, concluso nel 1925, costituisce il complemento all’Accordo di Madrid, che disciplina la registrazione internazionale dei marchi (Madrid, la città dei marchi) e la base del cosiddetto sistema dell’Aja, ossia il sistema internazionale per la registrazione dei design. Grazie ad esso è possibile, inoltrando un’unica domanda internazionale, depositare in ben 96 paesi fino a 100 disegni o modelli – o design come sono chiamati in Svizzera – a condizione che appartengano alla Classificazione di Locarno, ovvero il sistema di classificazione internazionale per i design e modelli industriali. Nella maggior parte dei casi, il deposito avviene attraverso l’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), che gestisce l’Accordo dell’Aja. Nel 2022, l’OMPI ha registrato 634 domande di questo tipo provenienti dalla Svizzera. Il sito ufficiale dell’OMPI pubblica informazioni dettagliate sui diversi documenti necessari e sulla loro validità.
È giusto quindi che la terza città più grande dei Paesi Bassi dia il nome a una sala riunioni dell’IPI: come Parigi, Ginevra, Madrid, Locarno, Nizza, Roma o Monaco, infatti, anch’essa è uno dei capoluoghi della proprietà intellettuale. Con i loro accordi e i loro servizi amministrativi, tutti questi centri contribuiscono ad armonizzare l’ordinamento internazionale nell’ambito della proprietà intellettuale.
Link di approfondimento:
► La Guida al sistema dell’Aja, pubblicata dall’OMPI, spiega in dettaglio le diverse fasi nelle quali si articola la registrazione internazionale di un disegno o di un modello.
► Il testo dell’accordo originale (« Arrangement de La Haye ») siglato nel 1925.