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Proiettori puntati sui giovani ricercatori

Qualche giorno fa l’Università di Friburgo ha accolto la finale del concorso nazionale «Scienza e gioventù». Per la terza volta l’IPI ha assegnato un premio speciale, che quest’anno è andato al vodese Romain Blondel e al bernese Ben Martin.

Die Gewinner des IGE-Sonderpreises: Romain Blondel (Mathematik, Informatik) und Ben Martin (Geschichte, Geografie, Wirtschaft, Gesellschaft). Bild: SJf

André Kudelski, l’amministratore delegato dell’omonima azienda di sicurezza informatica, e Petra Gössi, consigliera agli Stati liberale-radicale svittese, hanno una cosa in comune: all’epoca dei loro studi parteciparono entrambi al concorso «Scienza e gioventù» (SeG). La generazione che segue le loro orme si è incontrata a Friburgo qualche giorno fa per la finale della 58ª edizione del concorso.

 

In tutto hanno partecipato oltre 500 giovani, di cui 116 sono arrivati in finale. I loro progetti sono stati presentati al pubblico nel quadro di un’esposizione durata tre giorni e infine, in occasione della cerimonia di premiazione tenutasi nell’aula magna dell'Università di Friburgo, ognuno di loro è stato chiamato sul podio.

21 lavori sono stati considerati «buoni», 57 «molto buoni» e 38 «eccezionali». La giuria del concorso ha inoltre assegnato i 32 premi speciali previsti, tra i quali anche quello dell’IPI, che è andato a Romain Blondel del liceo Auguste Piccard di Losanna e a Ben Martin del liceo di Thun.

 

I vantaggi del computer quantistico

Romain Blondel, 18 anni, ha partecipato nella categoria Matematica/Informatica con un contributo al dibattito globale sui vantaggi e le opportunità dell’informatica quantistica. La sua «théorie d’optimisation», costruita su una solida base matematica, indica le mansioni per le quali i computer quantistici sono particolarmente adatti e potrebbe essere di grande utilità nella formazione degli studenti di master in ingegneria del software e informatica.

 

Ben Martin, 17 anni, ha presentato nella categoria Storia /Geografia /Economia/Società una app di produttività, che arricchisce la «lista delle cose da fare» dell’utente con elementi motivazionali di tipo ludico. Una versione pilota di «Powerhour» è già disponibile negli app store per smartphone Android e iPhone.

 

Un sostegno di lunga data da parte dell’IPI

Per l’IPI il sostegno al concorso «Scienza e gioventù» fa parte del mandato di sensibilizzazione e formazione che gli è attribuito. «Per noi è un’occasione per organizzare, ad esempio, workshop sulla proprietà intellettuale nel quadro delle selezioni preliminari regionali», spiega Christian Moser che, presso l’IPI, si occupa del concorso. In questo modo i giovani hanno la possibilità di avvicinarsi per la prima volta al mondo dei marchi e dei brevetti.

 

Il premio speciale dell’IPI, assegnato quest’anno per la terza volta, va quindi a completare l’impegno che l’IPI già dispiega su questo fronte. Esso viene conferito a progetti che hanno un legame con il mondo delle aziende e che hanno concrete possibilità di trovare un’applicazione pratica. È per questo che i due vincitori del premio speciale dell’IPI avranno la possibilità di presentarsi al pubblico in occasione del congresso Swiss Innovation Platform «open i», che si terrà a Zurigo a novembre.

 

Un’opportunità per stabilire contatti

Si tratta del prossimo evento organizzato dallo Swiss Innovation Forum, che intende essere una vetrina per l’ecosistema svizzero dell’innovazione. «Così Ben e Romain avranno l’opportunità di entrare in contatto con potenziali partner dell’industria e della ricerca», spiega Christian Moser.

 

Anche Katharina Fromm, rettrice dell’Università di Friburgo, ha sottolineato l’importanza economica del concorso «Scienza e gioventù». Rivolgendosi ai 116 giovani giunti in finale, la professoressa di chimica ha ribadito che il futuro della Svizzera dipende anche da loro, poiché «la prosperità e la competitività si raggiungono solo grazie alla creatività e alla perseveranza».

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