I consumatori cercano alternative alla carne, alla quale vorrebbero rinunciare almeno in parte per ragioni etiche e/o ambientali. Dal canto loro, i produttori cercano soluzioni per rispondere a questa domanda. Tra di essi figura anche la spin-off del Politecnico di Zurigo Planted che con i suoi prodotti a base di piselli molto simili alla carne vince un premio dopo l’altro e si espande sui mercati esteri. Nel 2021 è stata nominata start-up svizzera dell’anno.
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Un brevetto… gustoso
Anche in Svizzera si parla molto di succedanei della carne. Tra i leader del settore figura la start-up svizzera Planted, che deve il proprio successo tra l’altro a una strategia coerente di protezione della proprietà intellettuale.
Protezione sistematica delle invenzioni
Planted ha investito molto tempo, pazienza e passione per passare dall’idea iniziale al prodotto finito, ma ha anche capito subito che la chiave del successo sta in una protezione sistematica dell’innovazione. «La proprietà intellettuale ha avuto la priorità fin dall’inizio ed è tutt’ora così», afferma Judith Wemmer, responsabile PI e dello sviluppo dei prodotti presso Planted. Chi è innovativo, non è ricercato solo dai consumatori ma attira su di sé anche l’attenzione della concorrenza. Marchi, brevetti e altre protezioni tengono gli opportunisti a distanza e aiutano ad avere un giusto controllo delle proprie innovazioni. Senza dimenticare l’aspetto economico.
Judith Wemmer sa per esperienza che i potenziali investitori vogliono sapere se una start-up è tutelata: «I finanziatori vedono nelle innovazioni brevettate un capitale importante. La nostra strategia ci dovrebbe prima di tutto permettere di continuare a mettere sul mercato prodotti innovativi. Solo così Planted può concretizzare la propria missione e offrire alimenti migliori della carne animale da ogni punto di vista».
«Sfruttare la ricerca assistita nella letteratura brevettuale»
Per ottenere la protezione brevettuale è importante informarsi. Sapere è potere anche e soprattutto nel mondo economico. Judith Wemmer sfrutta sistematicamente la ricerca assistita nella letteratura brevettuale offerta dall’IPI. «Quando avviamo un progetto, vogliamo sapere al più presto chi offre lo stesso prodotto sul mercato e in quali ambiti vengono già usate determinate tecnologie», spiega Judith Wemmer. Le risposte si trovano nelle banche dati dei fascicoli di brevetto che permettono di capire anche se una tecnologia viene sviluppata sul mercato e se l’invenzione è effettivamente tale e può essere brevettata.
«La ricerca assistita è uno strumento davvero molto utile che offre preziose informazioni», sottolinea Judith Wemmer. Il prossimo appuntamento è già in agenda. «Sono sempre aggiornati», si complimenta Sibilla Delorenzi, esperta di brevetti nel campo delle tecnologie alimentari, che assiste Judith Wemmer fin dalla sua prima ricerca. Non è (ancora) scontato che una start-up cominci così presto a informarsi sulla protezione della proprietà intellettuale. Planted è esemplare da questo punto di vista.
Brevetti e segreti
Nel limite del possibile e in linea con la strategia, Planted chiede la protezione brevettuale per le proprie invenzioni. Non bisogna però dimenticare un altro elemento importante: i segreti d’affari. Nei procedimenti tradizionali di produzione, in particolare nell’industria alimentare, i dettagli sono spesso segreti e vengono gelosamente custoditi. Si pensi ad esempio alla ricetta della Coca-Cola. La strategia di protezione della start-up include anche il marchio Planted. Il branding è un marchio di qualità che esprime i valori dell’azienda e le permette di distinguersi dalla concorrenza. Curandolo si crea un valore enorme.
Marchi, brevetti, segreti d’affari e le ricerche nella letteratura brevettuale: Planted ha sviluppato una strategia di protezione su misura per le proprie esigenze. Judith Wemmer esprime in una frase tutta la fiducia che ripone nella proprietà intellettuale: «Il tema dei brevetti mi appassiona».